“Padre Gabriele Amorth e l’essenza del male!” (seconda parte)
di Maria Pia Cirolla
Sulla base delle nostre conoscenze teologiche, possiamo provare ad offrire una definizione sull’essenza del male e creare un punto su cui riflettere anche utilizzando la chiara testimonianza fornitaci dalle Scritture, letta alla luce della Tradizione; la Chiesa ha sempre creduto nell’esistenza di Angeli, creature spirituali inferiori a Dio, ma superiori agli uomini. È una verità di fede, esplicitamente definita da almeno due Concili ecumenici: il IV del Laterano (cfr. DH 800), le cui parole furono poi ripetute dal Vaticano I (cfr. DH 3002). La teologia cristiana comprende che il significato dell’insegnamento dell’esistenza del diavolo è quello di rivelare che l’umanità è in una storia di salvezza e condanna. La presenza della figura di Satana, sebbene allettante, è un costante avvertimento e avvertimento che il peccato è una possibilità e che la dannazione eterna non è solo un’ipotesi lontana. Comprendere le ipotesi della demonologia implica una conoscenza più strutturale della teologia storica e della relazione tra la provvidenza di Dio e la libertà umana. A questo proposito, il Cardinale Joseph Ratzinger commenta: “La lotta spirituale contro le potenze schiavizzanti, l’esorcismo di un mondo illuso di demoni, appartiene indissolubilmente al cammino spirituale di Gesù e al centro della sua missione e della missione dei suoi discepoli. La figura di Gesù, la sua fisionomia spirituale, non cambia, sia che il sole ruoti intorno alla terra, che la terra intorno al sole, che il mondo si sia formato dall’evoluzione o meno; ma cambia in modo decisivo se rimuoviamo la lotta con il potere provato del regno demoniaco (Cfr. RATZINGER, 1981, p.160). A rafforzare questo pensiero aggiungiamo un pensiero di Padre Gabriele: “Non è possibile comprendere l’opera di redenzione (per la quale Gesù Cristo ha redento l’umanità) a meno che non riconosca l’opera di disgregazione di Satana” (Cfr. AMORTH,2013, p.19).
Pertanto, l’esistenza del diavolo ha un aspetto centrale per strutturare la visione del mondo cristiana, specialmente per una corretta comprensione delle ipotesi e delle sfumature della cristologia. Secondo la dottrina teologica cristiana, Satana è un angelo e quindi un essere puramente spirituale. Fu creato da Dio e possedeva un grande splendore, occupando un’alta posizione nella gerarchia angelica. Questa posizione è affermata da San Tommaso d’Aquino e assunta da Gabriele Amorth. “Satana è un angelo buon creato, ma che si ribellò a Dio e si allontanò da Lui. In un certo senso, il diavolo divenne un Anti-Dio, quello che combatte i piani del Signore perché si ribellò per primo, ripudiò l’obbedienza e il disegno che Dio aveva su di lui. Come è stato detto, Satana è un angelo caduto e quindi, come gli angeli, è puro spirito. Pertanto, senza avere un corpo, se vogliono presentarsi, hanno bisogno di assumere una forma visibile e sensibile, appropriata alla percezione dell’uomo” (Cfr. AMORTH, 2013. p.16-17). Gli insegnamenti di Padre Gabriele Amorth sono in accordo con le determinazioni del Concilio Lateranense e dell’attuale Catechismo della Chiesa Cattolica sul concetto di demoni, il cui contenuto afferma “come creature puramente spirituali, sono dotati di intelligenza e volontà: sono creature personali e immortali. Superano perfettamente tutte le creature visibili”.
Capire la natura del male e le sue devastanti onde, non è un’impresa da poco! Sarà necessaria una buona dose di fede, una grande percentuale di umiltà e la certezza che c’è chi riesce ad arginare la forza devastatrice del male. Alcune volte crediamo, ingenuamente, che le forze del male siano radicate nell’ignoranza, nella poca cultura, nell’idolatria imperante o in una certa mentalità provinciale che ancora si trova immersa nel lontano e arcaico pensiero medievale. Mai errore più grande può essere compiuto che restare radicati a questi concetti astratti.
Il male non è solo assenza di bene, ma è quella forza seduttrice che porta alla consapevolezza che tutto può essere fatto e che tutto è lecito da realizzare purché porti alla méta dell’autoaffermazione del sé! Quanta ingenuità anche in alcuni ambienti culturalmente elevati lascia la porta aperta all’azione della subdola insinuazione del dubbio che genera poi possibilità e azione all’agire del maligno che sa come sedurre e suggerire gesta di peccato.
Cosa resta dunque? Che fare davanti a questo scenario che sembra devastare ogni cosa? Fiducia, perseveranza e vigilanza, con uno sguardo puntato alle realtà celesti.