Quando è nata la sua passione per lo scrivere romanzi?
“La mia passione è nata presto. Già da ragazzo amavo scrivere racconti. Poi, ho iniziato ad appassionarmi alla letteratura e cinematografia thriller/horror e ho iniziato a scrivere storie di quel genere”.
Quali sono stati i motivi per i quali ha iniziato a scrivere sceneggiature?
“Ho iniziato per puro caso. Il racconto con il quale ho vinto nel 2012 il concorso letterario “Premio racconti nella rete” a Lucca dal titolo “Il Cappotto” è diventato un cortometraggio di buon successo su YouTube e diversi registi mi hanno chiesto di leggere qualcosa. Collaborando in seguito con alcuni di loro, ho iniziato a sceneggiare le mie storie e ad appassionarmi alla cosa”.
Il thriller e l’horror, come descrive questi generi rappresentati nelle sue opere?
“Sono due genere differenti, sebbene spesso l’uno confluisca nell’altro. Il thriller è essenzialmente tensione, angoscia. Un buon thriller può farti stare con il fiato sospeso e impaurirti senza mostrare una goccia di sangue o violenza. L’horror al contrario punta proprio al sangue, alla violenza. Tende a inorridire il lettore o spettatore con immagini shock e raccapriccianti”.
Qual è stato il momento più emozionante nel suo percorso da scrittore?
“I momenti più emozionanti sono senz’altro due. Il primo nel 2012 quando ho vinto il concorso a Lucca del quale parlavo sopra, trovandomi catapultato dentro un mondo che non conoscevo. Fino a quel momento avevo sempre scritto per me, tenendo le mie cose dentro un cassetto. Ricordo ancora con emozione un’intervista data a Rai Uno in occasione di quella vittoria. L’altro momento è stato quando il regista Pierfrancesco Campanella è rimasto colpito da un mio racconto “La Goccia” e ha voluto realizzarne un cortometraggio diretto da Emanuele Pecoraro. Campanella ha curato la sceneggiatura e ha fatto da supervisore a tutto il lavoro. Considerando che Campanella è un regista noto tra gli amanti del cinema thriller e che io avevo visto i suoi film al cinema e a casa ho i dvd degli stessi, può immaginare l’emozione nel trovarmi a collaborare con lui. Non smetterò mai di ringraziarlo. Per la cronaca il cortometraggio divenuto “La Goccia Maledetta”, ha vinto premi in Spagna, a Los Angeles, a Siena e a Roma. Poi ovviamente ogni uscita di un nuovo libro e ogni presentazione pubblica è un’emozione sempre nuova. Vorrei cogliere l’occasione di questa domanda per ringraziare anche “Le Mezzelane casa editrice” che ha pubblicato già due miei libri e presto pubblicherà il terzo con loro”.
Un messaggio che vuole trasmettere ai lettori?
“In verità non amo molto l’idea di lanciare messaggi. Diciamo che sono felice ogni qualvolta qualcuno mi scrive dicendo che si è appassionato o spaventato leggendo un mio libro. La soddisfazione maggiore per chi scrive è proprio questa. Far divertire chi legge. Non importa poi se a dieci o mille lettori. Spero di farlo anche con il prossimo romanzo che uscirà quest’anno. Un thriller molto forte dal titolo “Quattro Topi Per Un Sadico Gatto”. La mia prima esperienza di scrittura a quattro mani. Il romanzo infatti l’ho scritto con Claudio Latini un giovane autore. Io amo molto confrontarmi con i giovani sia che siano registi o scrittori. Mi piace sperimentare. Collaborare con i giovani tra l’altro, mantiene giovane anche chi lo fa. Approfitto per citare altri nomi con i quali collaborerò in seguito in progetti già in pre – produzione. Giammaria Cauteruccio, Riccardo Di Gerlando, Gianni Ronga, Luca Guerini (alla quarta collaborazione), Simone Arrighi e Daniele Catini. Alcuni di questi progetti vedranno la luce nel 2022 quando festeggierò un doppio anniversario. 30 anni da parrucchiere (la mia professione principale) e 10 da scrittore”.
Risposte e foto ricevute da Roberto Ricci