Dal 14 al 17 agosto, a Torvaianica, si terrà la tradizionale festa in onore di Maria Assunta in Cielo. Questo anno, si celebra il settantesimo anniversario della canonica della parrocchia della Beata Vergine Immacolata e della costruzione dell’edificio, una ricorrenza per la quale, alcune settimane fa, papa Francesco aveva espresso vicinanza nella preghiera, in una breve lettera inviata al parroco, don Andrea Conocchia.
«L’augurio – dice don Andrea Conocchia – è che questa festa dell’Assunta sia una festa per tutta la
comunità, che sempre più persone possano sentirsi coinvolte e che possano sentire veramente la presenza di Dio e la presenza materna di Maria in mezzo a noi. Sarà, così, anche una preziosa occasione per volgere lo sguardo sull’umanità tutta e ricordarci delle nostre persone, dei nostri vissuti».
Mercoledì 14 agosto la Messa delle 19, nella chiesa della Beata Vergine Immacolata, in piazza Ungheria, sarà celebrata dal vescovo di Albano, Vincenzo Viva, cui seguirà la prima delle processioni che – ogni giorno – accompagneranno la statua della Vergine Maria lungo le vie di Torvaianica. La prima tappa si fermerà nella chiesa di Rio Torto, al confine con Ardea, da dove nel giorno di Ferragosto l’effigie di Maria partirà per la tradizionale processione sul mare, accompagnata dalle barche dei pescatori, fino alla chiesa di Sant’Alessandro, sul lungomare delle Sirene. Venerdì 16 agosto le celebrazioni arriveranno a Villaggio
Laurentum, per poi tornare, sabato 17 agosto dalle 20, in processione di nuovo nella Chiesa in piazza
Ungheria, dove le celebrazioni si concluderanno con la solenne benedizione sul sagrato della chiesa seguita dal concerto della banda “A. Panizza” Città di Frascati, diretta da Giuseppe Cimini, e poi dallo spettacolo pirotecnico. Nei giorni della festa, nella chiesa della Beata Vergine Immacolata, alle spalle dell’altare sono esposte due tele dell’opera “Ecce Virgo” dell’artista Massimiliano Ferragina, dedicata alla Madre di Gesù: «In “Ecce Virgo” – spiega Ferragina – ho provato a comunicare la gioia profonda che provo quando mi rivolgo a Maria nella preghiera, ad esaltare il senso di consolazione che mi raggiunge quando la invoco, ho provato a dire con l’unico linguaggio che conosco, l’arte, l’importanza di sentirsi figli, oggi, qui, ora, per abbandonare quel senso di smarrimento e disorientamento, che in un modo o in un altro ci affligge».

fonte stampa – Salsano

Di Consuelo Noviello

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