Sabato 17 luglio alle ore 21,30 a Palazzo Chigi ad Ariccia, in occasione delle celebrazioni del VII centenario della scomparsa di Dante Alighieri, l’associazione Culturale La Terzina, in collaborazione con il Comune di Ariccia e il patrocinio della Città Metropolitana di Roma Capitale, dell’Adi (Associazione degli italianisti Gruppo Dante), presenta una serata evento in cui la poesia del sommo poeta si mescola con le note di colui che è stato definito un poeta contemporaneo con la chitarra, il compianto Fabrizio De André.
De André legge Dante. Musica e poesia, questo il titolo dell’evento in programma che vanta il partenariato scientifico non oneroso del Centro Studi sull’Ars Nova Italiana del Trecento “Marcello Masini” di Certaldo, presieduto dal professore L. Rino Caputo, già ordinario di Letteratura Italiana nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’’Università di Roma “Tor Vergata” e direttore della Rivista Internazionale Dante, che sarà presente alla serata, condotta e coordinata da Lucilla Tiberi e Martina Nasini.
“Dante e Fabrizio De André pur a distanza di tanti secoli presentano un tratto comune a chi si esprime attraverso la poesia e la musica – spiega il professor Caputo – Tra poesia e musica, infatti, esiste un indissolubile intreccio che ha vissuto un divorzio nei secoli successivi a Dante. Noi oggi leggiamo la poesia con gli occhi, invece ai tempi di Dante menestrelli e trovatori, i cantautori dell’epoca, davano la nota al testo poetico. Lo stesso Dante è protagonista di questo rapporto tra poesia e musica, perché come ha fatto De André, scrive testi di poesia per essere musicati e inserisce una ballata che si ritrova nella sua Vita Nova, alla stregua di canzoni e sonetti”.
“Questo atteggiamento lo ritroviamo in Fabrizio De André dove la poesia è più importante della musica che ha note essenziali erecupera molte tradizioni europee come quella cantautorale francese. Prima di morire De André ha confessato di voler essere ricordato soprattutto come poeta e può definirsi come tale perché è in grado di tenere sullo stesso piano musica e poesia, nessuna delle due è ancella dell’altra – continua il professore – Entrambe godono dello stesso statuto artistico, grazie ovviamente all’abilità dell’artista e questo avviene sia nei componimenti di maggior ispirazione medievale di De André e sia quelli recuperati ricordando l’esperienza dantesca. Pensiamo solamente all’uso che De Andre fa dell’Antologia di Spoon River, un catalogo di figure che per stessa ammissione di Edgar Lee Master sono ispirate alla Divina Commedia di Dante Alighieri o ancora all’espressione poetico-musicale dell’ultimo De Andre dove l’elemento della forte tensione espressiva tiene conto di tutto quello che Dante ha insegnato alla letteratura italiana e ai cantautori novecenteschi italiani: a quell’intreccio armonioso tra musica e poesia, poesia e musica, ovvero la musica della poesia e la poesia della musicacome l’associazione culturale La Terzina sta portando avanti da tempo con sicuro e crescente successo”.
Se di connubio tra musica e poesia si parla in un’ideale percorso che va dal medioevo fino alla contemporanea scuola genovese cantautorale non possono mancare sul palco due artisti d’eccezione, i maestri Franco
Menichelli e Mario Alberti, presidente dell’associazione La Terzine che con la loro voce, e i loro strumenti dalla chitarra, al liuto al mandolino condurranno gli spettatori all’ascolto delle melodie di Faber”
“Il percorso musicale che interpreteremo si divide in due parti seguendo il percorso didattico del prof. Caputo: la prima è dedicata ai trovatori e all’amor cortese con otto ballate da Carlo Martello a Jordi per citare le più note à spiega il Maestro Alberti -Una seconda parte è dedicata ai cantastorie che aveva una funzione diversa nel Medioevo rispetto ai trovatori e potevano parlare anche di fatti di cronaca e quindi spazio ai grandi successi di De André da Marinella a Bocca di Rosa. Saremo due menestrelli con voce e chitarra per una bellissima serata”.
Nel corso della serata, per i saluti istituzionali, interverrà la vicesindaca della Città Metropolitana, Teresa Maria Zotta ed il sindaco di Ariccia,Gianluca Staccoli: “Siamo particolarmente lieti di celebrare l’inizio di questa nostra estate ariccina con gli occhi di due geni, l’Alighieri e De André, riusciti perfettamente nell’impresa di essere contemporaneamente figli del loro tempo e padri, estensori di arti riuscite a sconfiggere l’inesorabilità transeunte del tempo”, dichiara il primo cittadino.
“Dante e Faber nel contesto principesco e berniniano della nostra Ariccia, di Palazzo Chigi, rappresentano benissimo, proprio con una evidenza più forte del tempo e del suo naturale incidere su uomini e luoghi, come in realtà vi sia un filo conduttore fatto di versi e note, o meglio di note per i versi e versi per le note, capace decisamente di andare oltre la logica del divenire – continua il sindaco Staccoli – Palazzo Chigi e tutta la nostra città che risuoneranno di tanta meraviglia, saranno quindi lo specchio, la cassa armonica, il testimone migliore dello stupore del tempo che, di fronte alla bellezza assoluta, fa decisamente un passo indietro, cedendo il proscenio all’eternità”.

fonte Associazione Culturale La Terzina

Di Consuelo Noviello

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