”Associazione Culturale Tyrrhenum”, può spiegare ai lettori l’importanza della scelta di questo nome?
Il nostro nome, scelto da Gianni Di Spirito, fondatore e storico presidente dell’Associazione che purtroppo ci ha lasciato nel 2014, vuole ricordare e omaggiare il mare delle nostre coste, da dove le nostre radici, sia mitiche che storiche, hanno avuto inizio. La scelta del nostro simbolo, inoltre, non è casuale e si ricollega direttamente al nome: torre e Tyrrhenum hanno infatti la stessa radice (tyr-). Così come le tante torri costiere nel corso dei secoli hanno aiutato a difendere il nostro territorio dai pericoli e dalle incursioni nemiche, allo stesso modo la nostra Associazione si presenta come strumento di conoscenza, salvaguardia e tutela delle bellezze storiche, ambientali e archeologiche della zona.
L’Associazione Culturale Tyrrhenum è impegnata da diversi anni, quali sono i progetti portati avanti che hanno ottenuto i risultati sperati?
Descrivere quasi trent’anni di attività in poche parole è un’impresa ardua! Essendo sicura che dimenticherò qualcosa, tra le iniziative che sono andate a buon fine non posso non citare: la raccolta di firme a sostegno del sito archeologico di Lavinium che, all’inizio degli anni ’90, aiutò a far ottenere un finanziamento per il restauro del Santuario delle XIII are; la richiesta della creazione del Museo Archeologico per mantenere nel nostro territorio e far conoscere ai cittadini l’inestimabile patrimonio archeologico che prima andava ad abbellire e arricchire le collezioni dei musei di Roma o di altre città della provincia; il mantenimento del vincolo paesaggistico per quanto riguarda Torre Maggiore e la campagna romana, battaglia anche questa iniziata nei primi anni ’90 e che adesso vede maggiormente coinvolte anche altre realtà del territorio (l’Associazione Latium Vetus su tutte); la riqualificazione dei Giardini Petrucci attraverso l’organizzazione di eventi di rievocazione storica per i cittadini e le scuole; la campagna a sostegno del bosco del Sughereto che finalmente, dopo tanti anni, è diventato Riserva Naturale; le iniziative annuali di pulizia del bosco del Pigneto, che hanno portato le amministrazioni e gli stessi abitanti del quartiere ad una maggiore consapevolezza e rispetto del luogo; l’ideazione della rievocazione storica dello Sbarco di Enea che, dopo più di venti anni è ormai un appuntamento fisso nel panorama culturale cittadino; per ultimo, il nostro fiore all’occhiello, il gemellaggio tra Pomezia, l’antica città di Lavinium, e Çanakkale in Turchia, la mitica città di Troia, gemellaggio che ha come protagonista indiscusso il personaggio di Enea e, di conseguenza, l’importanza che tale figura ha rivestito per lo sviluppo economico e sociale delle due comunità. Per concludere, aggiungo che è necessario rimanere costantemente vigili perché le emergenze ambientali e archeologiche sono sempre in agguato e, soprattutto per quanto riguarda il nostro territorio, tanti beni ricadono all’interno di proprietà private e non sono sempre fruibili, per cui è fondamentale la collaborazione di tutti, a più livelli e ognuno secondo il proprio ambito di attività, per poter farli finalmente e realmente diventare patrimonio di tutti.
In questo particolare periodo, quanto è importante la presenza e l’attività della vostra associazione?
Fin dall’inizio della pandemia ci siamo attivati per non far sentire soli i soci, soprattutto coloro che non avevano nessuno con cui condividere il periodo del lockdown. Ci siamo adattati e abbiamo cominciato ad utilizzare le nuove tecnologie organizzando sempre eventi diversi per approfondire la conoscenza del territorio e promuovere cultura: siamo partiti con “Malati di cultura” (serie quotidiana di podcast in cui abbiamo parlato della storia locale), per poi proseguire con “La Cultura nasce dal territorio” (video-interviste con personaggi e realtà che animano la vita culturale di Pomezia), “Pomezia racconta” (video-conferenze in cui i cittadini hanno ricordato storie e aneddoti della città), “La Cultura a Tavola” (video-conferenze alla scoperta della tradizione gastronomica regionale), “Andiamo insieme al Cinema!” (cineforum online), il corso online di storia locale, etc. Insomma, quando si ha la passione di condividere la cultura, i mezzi per continuare ad impegnarsi non mancano!
Quale messaggio vuole trasmettere ai lettori?
La cultura è condivisione! Soprattutto in questo periodo in cui ci affacciamo ad una timida ripartenza, nonostante le difficoltà e i momenti di sconforto, non dimentichiamoci i valori della solidarietà e dell’essere comunità. Siamo fortunati: siamo gli eredi di una storia millenaria, viviamo in un territorio ricco di diversità di ambienti naturali, di flora e fauna, potremmo cogliere tante opportunità se solo conoscessimo e rispettassimo meglio quanto questa zona ci offre. Quando deciderete di mettere l’amore, il tempo e i vostri talenti al servizio della città, sappiate che l’Associazione Tyrrhenum sarà una vostra valida alleata. Noi ci siamo!
Ringraziamo la presidente dell’Associazione Culturale Tyrrhenum, Francesca Romana Caponecchi, per aver risposto alle nostre domande