“Anna Maria Gavotti, 66 anni a luglio, sposata da 36 anni con Armando insegnante in pensione, due figli Massimiliano 27 anni laureato in Medicina e Leonardo 25 anni laureato in Matematica, vive a Marino e dal 1983 è in servizio di ruolo al Comune di Marino tranne la parentesi dal 1989 al 1998 al Parco dei Castelli Romani. Entrata come stenodattilografa e, superando concorsi su concorsi, è arrivata ad essere un Istruttore direttivo amministrativo – Addetto stampa D1. Dopo 39 anni di servizio attivo è attualmente in aspettativa per assistere i genitori ultranovantenni fino a quando non andrà in pensione”.
La tua storia: l’esperienza nel giornalismo e nella comunicazione, quali aspetti salienti del tuo percorso lavorativo?
“Il mio incontro con il mondo del giornalismo risale ai primi anni ‘90 quando cominciai a fare la corrispondente dai Castelli Romani e da Marino in particolare per Momento Sera, storica testata romana che riprese le pubblicazioni proprio in quegli anni diretta dall’infaticabile Ettore Brusco. Sotto la guida e con il supporto del compianto Vincenzo Rizzi, allora Segretario del Parco Regionale dei Castelli Romani dove prestavo servizio, mi appassionai talmente tanto da conseguire in breve il tesserino di giornalista pubblicista nel 1993. Un traguardo per me, dipendente pubblico amministrativo, che mi aprì le porte del mondo della comunicazione istituzionale. La lungimiranza di Rosa Perrone, primo Sindaco donna di Marino grazie all’elezione diretta da parte dei cittadini, mi portò nuovamente a Marino a impiantare l’Ufficio Stampa del Comune nel 1998. Da allora, senza soluzione di continuità, ho continuato a lavorare come addetto stampa con tutti i Sindaci che si sono succeduti, di appartenenze diverse. A volte aiutata da colleghi esterni a mandato, soprattutto per la parte politica. Ricordo Daniele Priori, Piero Zomegnan e Paola Polli. All’epoca si faceva un gran lavoro manuale, oltre che di testa perché si dovevano redigere i comunicati stampa in un linguaggio non burocratico e comprensibile per i colleghi ai quali li inviavamo tramite fax. Un lavoro infinito perché le testate presenti nella Mailing List crescevano di anno in anno. Con l’avvento dei PC sempre più tecnologizzati e di programmi ad hoc il lavoro si è snellito. Man mano anche i corrispondenti sono spariti lasciando il posto ad una varietà di free lance impegnati in varie testate on line, aumentate a dismisura che spesso pubblicano per intero i nostri comunicati. Di qui l’esigenza di essere molto chiari ed esaustivi. Con l’avvento dei Social poi ci siamo immersi in un mondo che dà le notizie in tempo reale e quindi delicatissimo e importante. Con il rischio anche di sbagliare. A me è capitato ed ho chiesto scusa. Con umiltà.
Nel tempo ho avuto modo anche di cimentarmi nella conduzione di eventi promossi dal Comune di Marino, sia come speaker ufficiale, sia come moderatore. Esperienza che ti responsabilizza e ti fortifica e ti mette alla prova ogni volta: Conferenze stampa, Presentazione di libri, Incontri pubblici alla presenza di autorità istituzionali, Concerti, Reading letterari. In tempi di pandemia poi abbiamo sperimentato anche le dirette streaming di eventi culturali e musicali e la gestione di videoconferenze con numerosi partecipanti. Ricordo con piacere quelle legate al progetto Erasmus e alle celebrazioni dell’anno dedicato a Dante Alighieri”.
Un bilancio della tua esperienza come responsabile di un ufficio stampa istituzionale
“Se c’è stato un filo conduttore nella mia attività è stato quello di rendere comprensibile a tutti quel che l’Ente faceva, sia in termini di servizi che di attività. Quindi introdurre un incontro spiegando di cosa si andava a parlare e presentando gli ospiti e i relatori. Avere la responsabilità di un evento ti pone di fronte a te stessa: vai avanti e dai il meglio di te. Ti fa battere il cuore a mille, ma poi prevale la professionalità e ti giochi tutto cercando di stare nei limiti che la tua figura impone.
La soddisfazione più grande è comunque l’essere stata “fonte” di informazioni ufficiali per i colleghi della stampa. E l’essere cercata da loro in caso di particolare necessità di approfondimenti e/o notizie da confermare o smentire. Spesso con urgenza.
Il fatto poi che molti Sindaci di colore politico diverso, compreso l’ultimo Stefano Cecchi, abbiano lasciato che svolgessi serenamente il mio lavoro mi riempie di gratitudine nei loro confronti e di orgoglio per aver centrato l’obiettivo della mia professione. Essere super partes.
Un rammarico: non vedere applicato il contratto da giornalista a chi, come me, ha svolto attività giornalistica in un ente pubblico, prima dell’inizio del mio pensionamento.
Un sogno nel cassetto: Laurea in Scienze della Comunicazione. Mai dire mai!!!
Un pensiero speciale: a Daniela Fognani, storica corrispondente de Il Messaggero per i Castelli Romani e a Gino Falleri mio mentore e presidente della mia Commissione Concorso per addetto stampa. Entrambi non sono più tra noi da qualche anno ma il loro ricordo mi accompagna ancora oggi”.
Il Cerimoniale…l’importanza odierna
“Un capitolo a parte nella mia vita lavorativa merita il Cerimoniale. Mi ha aiutato molto nel lavoro di addetto stampa. Conoscere il grado delle autorità che ti trovi di fronte ti permette di rapportarti con loro con il dovuto rispetto della carica che rivestono e, di conseguenza, di farne partecipi gli altri, sia nella forma scritta dei comunicati sia nella conduzione degli eventi. Sapere ad esempio come vanno esposte le bandiere o come vanno disposti i relatori ad un convegno o ad un tavolo per la firma di un patto di gemellaggio o altro è un valore aggiunto che ti fa acquisire sicurezza. Anche grazie ai numerosi corsi frequentati con i massimi esperti nel settore: Massimo Sgrelli, già Capo del Cerimoniale di Palazzo Chigi e Graziano Piccardi, già Capo del Cerimoniale della Città di Firenze che ringrazio ancor oggi per i preziosi consigli elargiti nel tempo e di cui faccio tesoro.
La soddisfazione più grande è che tutti si fidano delle tue conoscenze e competenze e si posizionano nel posto da te indicato. Te che sei, soprattutto qui, super partes e applichi le regole”.
Un consiglio a chi desidera ricoprire l’incarico di addetto stampa?
“Oggi l’addetto stampa si sta trasformando pian piano in Social Media Manager programmando le uscite dei vari comunicati nell’arco della giornata a seconda degli orari di punta. Anche con un lavoro di grafica che rende onore ai Millenial che sono bravissimi nel tradurre in immagini i testi a volte noiosi o ripetitivi di alcuni comunicati.
A loro dico: siate sempre super chiari e semplici nell’esposizione, mai ridondanti, non stancatevi mai di verificare prima di pubblicare, siate certi di quel che scrivete e tenetevi stretto il rapporto con i vostri rispettivi amministratori. E soprattutto aiutatevi tra voi!
A questo proposito mi piace citare l’esperienza fatta dal 2020 ad oggi con la chat del Coordinamento Uffici Stampa del Lazio che raccoglie circa una sessantina di colleghi di Enti, Comuni, Comunità Montane, Parchi, ASL, ecc. Dal sorgere della pandemia ci confrontiamo aiutandoci nella elaborazione di comunicati che utilizziamo poi singolarmente adattandoli alle nostre esigenze. Uno scambio prezioso di conoscenze, abilità e informazioni che ci permette di svolgere al meglio il nostro lavoro senza gelosie, ma con generosità e affetto reciproco, mettendo la propria esperienza al servizio degli altri.
Credeteci ragazzi/e avete il mondo davanti a Voi!”
Grazie ad Anna Maria Gavotti per la sua disponibilità!