DESIDERIO DI COLORARE LA VITA!
Esistono emozioni che vorresti trattenere ed emozioni che resistono al tempo implacabile che vuole cancellare.
Da poco partita la Quaresima con l’auspicio che tutto ciò che si è espresso nel desiderio del cuore, possa venire realizzato e possa essere ragione della nostra speranza. Ma se ci mettiamo ad osservare con attenzione, notiamo che questa partenza è decisamente sotto tono, e che molte, forse troppe le ragioni, che spengono i colori alle nostre emozioni, ai nostri desideri e alle nostre attese di vivere nella pace e nella quiete del sentimento.
Mi sono posta una domanda: ma quale sarà il colore preferito da Dio? Quale emozione colora il Cielo dell’Altissimo? Ebbene questa riflessione porta all’apertura di scenari meravigliosi aprendo inattesi orizzonti. Riflettere su questa domanda mi dona l’occasione di guardarmi intorno, per alzare lo sguardo e cercare di capire quale colore possa veramente piacere a Dio. Lui è il vero pittore della vita. Sulla tavolozza del creato i colori sono infiniti. Sulla terra c’è tanto verde, ma anche tanto blu e azzurro se pensiamo al mare e al cielo. Da una prima veloce osservazione sembrerebbero questi i colori più diffusi, ma basta alzare di nuovo gli occhi e vedere un tramonto con le sue molteplici sfumature, gli infiniti colori dei fiori, dei minerali, degli animali, dei pesci, del sole e della luna fino allo spettacolo dell’arcobaleno, trionfo dei colori. C’è anche il misterioso buio della notte; senza di esso non potremmo apprezzare i colori, l’alba non avrebbe il suo fascino e il tramonto non potrebbe cedere il passo all’oscurità. Dio non ha trascurato l’oscurità e attraverso il contrasto luce e buio governa l’equilibrio di tutte le creature; la natura è la maestra che Dio ha assunto per parlare al nostro cuore.
Gli uomini non hanno inventato nemmeno un colore, piuttosto ne studiano l’influenza. Il giallo è azione e vivacità, il blu riposo e calma, il rosso eccitazione e desiderio, l’arancio energia e allegria, il verde stabilità e giovinezza, il viola il mistero. Partendo da queste considerazioni gli uomini associano un colore a tante realtà circostanti: ai simboli, alle bandiere, arredano le case, le scuole, gli ospedali, i negozi. Un attento architetto sa come usare i colori per riempire ogni spazio della vita dell’uomo. Il colore diventa imprescindibile in ogni ambito della vita. Anche i pittori hanno i loro colori preferiti. Van Gogh amava il giallo e i suoi girasoli esprimono luce e trionfo della natura, in Kandinskij non manca mai l’azzurro, in Vermeer il blu. Poi la scelta individuale vede ognuno di noi prediligere un colore rispetto ai tanti, scelta che poi rappresenta per ciascuno la realtà con la quale si abbina una emozione, un ricordo, una esperienza. Nella Sacra Scrittura i colori assumono significati diversi, ad esempio, il bianco splendente come il colore della Trasfigurazione, l’erba verde della moltiplicazione dei pani, il rosso scarlatto della veste regale con cui i soldati si burlano di Gesù. Ma anche l’iridescente arcobaleno che saluta la fine del diluvio e, all’altro capo della Bibbia, la fantasmagoria cromatica dell’Apocalisse. Il mondo biblico non è certo in bianco e nero, ma è ricco di colori. La nostra ricerca sul colore che accompagna si concentra ora su uno di questi colori in particolare sul “rosso”.
Il rosso è uno dei cosiddetti colori primari, il primo colore percepito dai bambini e a cui i popoli hanno dato un nome, ma qual è dunque il suo significato? In realtà il rosso ha tantissimi significati, legati alla percezione che ne abbiamo. Il nome, dal latino rubens, per gli antichi era anche sinonimo di colorato: è quello che attira subito lo sguardo e si identifica con la vita e la morte. È il colore del sangue come linfa vitale, dell’amore e della passione, ma è segno anche di pericolo, violenza e aggressività. Gli antichi romani veneravano Marte, il dio della guerra, per il sangue che scorreva nei campi di battaglia e per la forza e il coraggio necessari per vincere il nemico. Marte è anche il pianeta rosso, per la sua particolare colorazione che lo distingue dagli altri del sistema Solare. Il rosso è il colore della guerra, della forza, ma anche il colore del fuoco. È simbolo di coraggio, ma anche della passione e dell’amore: rosso è il cuore e tutto quello che lo riguarda passa per le gradazioni del rosso. La passione, l’eros, ma anche il romanticismo: è un colore forte e di impatto, che travolge ma che sa anche scaldare l’animo.
Per la religione cristiana il rosso è il colore simbolico di Gesù Cristo, che in diversi dipinti indossa un mantello o una veste di questo colore, più o meno intenso. Questo tipo di scelta è dovuta principalmente alla correlazione tra il colore rosso e le vesti dei re: Gesù Cristo è visto come il re dell’intero creato, in quanto figlio di Dio.
Tutto questo discorso vuole offrire una semplice e conclusiva considerazione! Senza colori qualunque realtà della vita rimane sbiadita, si spoglia della sua naturale espressione radicata nel colore di quella precisa emozione che intende offrire. La Scrittura anche nell’A.T. dice del valore legato ai colori che raffigurano non solo le emozioni del popolo d’Israele, ma che sono da identificare con le figure dei Padri che hanno accompagnato nel cammino il popolo fino alla Terra Promessa. È che senza colore, senza quelle emozioni che segnano la vita, tutto ciò che si vive assume contorni sfocati, non lasciano che si esprimano così i pensieri che sorgono da dentro. Questo nostro breve viaggio nel mondo dei colori ci ha fatto riflettere su quello di cui l’anima ha bisogno in un tempo, il nostro, dove si parla tanto di vivere radicati nell’espressione del sentimento, ma che così poco, in vero, si riesce poi a concretizzare. La luce dei colori provocati e sigillati dalle emozioni sono una ricchezza, in un periodo così avaro di esperienze che portano ad allargare il cuore alla speranza, anzi che tutto fa convergere verso un ripiegamento su di sé, stretti nella morsa del timore, dell’assenza di colore scaturita dalle paure dell’oggi, dall’egoismo che certe volte prende il sopravvento, dalla capacità di cercare di cancellare non solo il colore, ma persino la Pace che vorrebbe albergare e risiedere nei cuori di ognuno. Il colore è da sempre espressione del vissuto, dell’emozione provata, della sensazione che ha segnato una qualsiasi esperienza che ha provocato gioia, amore, felicità, ma è anche quella manifestazione dell’impotenza dinnanzi all’abuso della forza, davanti alla schiacciante e violenta espressione del pensiero unico che schiaccia l’individualità che desidera esprimersi, ed è la vera forza del colorare la propria vita ma anche quella di chi si incontra nel proprio cammino quando si lascia sedurre dalle emozioni dei colori che facciamo abitare nel cuore. Alla fine posso concludere dicendo che Dio ama tutti i colori non può prediligere uno tra tutti poiché è Lui il vero Maestro del colore che dà origine ad ogni emozione.